“Fratelli miei considerate una grande gioia quando vi trovate in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Giacomo 1:2-4).
Una fede provata è una fede paziente! Signore, aiutaci a essere pazienti!
La pazienza che viene da Dio rende longanimi e spinge a essere misericordiosi. Infatti, “il Signore non ritarda l’adempimento della Sua promessa come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2 Pietro 3:9-10), e certamente non è cosa da poco il fatto che Dio sia così paziente per dare a molti la possibilità di essere salvati.
Egli sta aspettando che i nostri cari aprano il loro cuore a Gesù: non è meraviglioso?
Quanta pazienza sta portando ancora oggi il Signore verso questo mondo così disinteressato delle cose di Dio che innalza la creatura abbassando il Creatore!
È un mondo idolatra che non accetta il messaggio della Parola di Dio.
Pensiamo a quanto il Signore è paziente con noi! Sta aspettando che personalmente ciascuno comprenda quanto è importante per la propria vita aprirGli il proprio cuore, udirLo alla porta che aspetta e bussa: “Ecco, Io sto alla porta e picchio: se uno ode la Mia voce ed apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con Me” (Apocalisse 3:20).
La pazienza che sa aspettare il tempo di Dio! Siamo chiamati ad attendere il tempo di Dio, a porre in Lui la nostra fiducia. Nel momento preciso, stabilito dal Signore stesso, Egli si alzerà, farà la Sua arringa e vincerà per noi!
La pazienza è pronta ad accettare il modo di operare di Dio! “Perché, Signore? … ma come, Signore”? Quando impareremo a fare nostro il verso dell’epistola ai Romani che dice: “Or dunque sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio”? Aspettiamo il tempo del Signore! Chi si affida completamente a Dio fa propria la Sua volontà.
Il verso di Romani 5:3 ci mostra come la scuola della pazienza possa anche passare per la prova e la sofferenza: “L’afflizione produce pazienza, la pazienza produce esperienza e l’esperienza produce speranza”.
La nostra speranza è fondata su Dio che è fedele e sulla Sua Parola che è immutabile!
Questa speranza non sarà mai delusa, perché è certezza di cose che avverranno, perciò potremo affermare: “Io credo che al momento giusto, nel modo giusto, Dio interverrà”, perché so che “il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla polvere… Lo contempleranno i miei occhi, non quelli di un altro; il cuore, dal desiderio, mi si consuma!” (Giobbe 19:25-27). Fino a quando dovremo essere pazienti? Fino a che punto dovremo perdonare, quante volte dovremo farlo?
A questa domanda Gesù rispose: “Settanta volte sette”, cioé almeno 490 volte al giorno, in poche parole: sempre. Dobbiamo imparare da Lui: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). Lui ci ha perdonati e ha avuto pazienza con noi.
Così, anche noi dobbiamo pazientare, gli uni verso gli altri, in ogni circostanza, sempre.
Il cammino cristiano non è come un tirocinio che duri un solo anno con vacanze e festività, ma dura dal momento in cui abbiamo dato il nostro cuore al Signore fino a quando saremo con Lui; perciò dovremo sempre manifestare la pazienza del Signore.
C’è un premio per coloro che avranno pazienza e il premio del Signore non deluderà nessuno. “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove affinché la vostra fede che viene messa alla prova, che è più preziosa dell’oro che perisce tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo il Signore” (1 Pietro 1:6).
Perciò, sii paziente! Pensiamo alla pazienza che Dio ci ha dimostrato nel Suo amore e abbiamo fiducia che Lui che ha iniziato un’opera buona nella nostra vita la porterà a compimento!
Dio vi benedica.
Pastore Samuele Pellerito