‘Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il nemico su di me? Guarda, rispondimi, o Signore, mio Dio! Illumina i miei occhi perché io non m’addormenti del sonno della morte’ (Salmo 13:2-3).
Nella vita cristiana, un tipo di prova della fede è quando Dio ci permette di passare un tempo in cui non vediamo la mano di Dio. Preghiamo, ma non vediamo risposte. Gridiamo a Dio per ricevere aiuto, ma sentiamo solo silenzio dal cielo. Queste sono dure prove per la nostra fede, però sono prove importanti, che fanno parte del piano perfetto di Dio per noi.
Il Salmo 13 è un importante insegnamento su come vincere le prove della nostra fede. Davide si trova in acque profonde. Prega Dio, ma non riceve risposta da Lui. Cerca qualche segno della presenza di Dio, ma non trova nulla. Egli chiede: “Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre?”
In che condizioni erano il cuore e l’anima di Davide? Egli aveva l’ansia nell’anima, e l’affanno nel cuore, tutto il giorno. Davide stava attraversando una forte prova della sua fede. Dio non si fece vedere da Davide, proprio per provare la sua fede.
Davide vedeva i problemi, senza vedere la soluzione. Vedeva l’afflizione, senza vedere il Dio che conforta. Nonostante tutto questo, Davide aveva fede in Dio. Notiamo ciò che dichiara:
“Quanto a me, io confido nella Tua bontà; il mio cuore gioirà per la Tua salvezza; io canterò al Signore perché m’ha fatto del bene” (Salmo 13:5).
Durante questa prova, Davide non aveva alcun segno chiaro della presenza di Dio. Però, aveva le promesse di Dio! Davide non vedeva Dio, ma si ricordava della persona di Dio. Perciò, nonostante la dura prova, Davide poteva confidare nella bontà di Dio. Davide non guardava solo alla mancanza di risposta, egli guardava in avanti, fiducioso che il Signore l’avrebbe benedetto nel futuro. Infatti, Davide fu soccorso da Dio dopo la prova.
Nell’epistola di Giacomo, leggiamo questa affermazione: “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Giacomo 1:2-4).
Le prove della nostra fede non sono mai piacevoli, però possiamo considerarle una grande gioia. La gioia non viene dalla sofferenza che la prova può provocare, ma dal sapere quello che la prova produce. La prova produce la costanza, e la costanza opera in noi per farci diventare perfetti e completi in Cristo.
“Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che Lo amano” (Giacomo 1:12).
Beata la persona che sopporta la prova. Beata vuol dire felice, con quella felicità interiore che solo Dio può dare. Beato l’uomo che sopporta la prova. Beata la persona che continua a guardare a Dio durante la prova della sua fede. Beata la persona che si aggrappa alla verità di Dio, e continua a credere a Dio, non perché vede una soluzione immediata, ma per fede.
Quando affrontiamo una prova, è importante che scegliamo di credere alla verità. Non dobbiamo dare spazio ai dubbi, alle menzogne, ai pensieri negativi che cercano di insinuarsi nella nostra mente. Dobbiamo scegliere di pensare a Dio, e di ricordare le promesse e le verità di Dio. Sarà la verità che ci fortificherà, e ci permetterà di superare la prova vittoriosamente.
Dio vi benedica!
Pastore Samuele Pellerito