‘Siate santi, perché Io sono santo’ (1 Pietro 1:16).

Credo che in questo periodo più che mai si renda necessario soffermarsi ad esaminare uno degli aspetti più importanti che riguarda il cammino del credente: il processo della santificazione.

Voglio brevemente considerare le due parti che sono coinvolte nel processo di santificazione del credente: Dio e il credente stesso. Da una parte abbiamo Dio Padre che ci santifica, Dio Figlio che ci santifica, e Dio Spirito Santo che santifica e produce nel credente i frutti dello Spirito. Dall’altra parte l’uomo… che non può santificare se stesso! L’apostolo Paolo dichiara che in questo caso è Dio a fare il primo passo: ‘Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il Suo disegno benevolo’ (Filippesi 2:13).
Tuttavia come credenti siamo chiamati a fare qualcosa: dobbiamo riporre la nostra fede in Cristo. Dal momento in cui crediamo in Cristo, inizia il processo della santificazione; da parte nostra, però, il passo successivo dopo la conversione è quello di ricercare la santità.

La Bibbia avverte molto chiaramente che, senza una vita santa, nessuno potrà vedere Dio: ‘Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore’ (Ebrei 12:14).

Una vera ricerca della santità non può prescindere dalla Parola di Dio, perché solo la Bibbia rivela lo stato dei nostri cuori indicandoci il rimedio per il peccato: ‘Santificali nella verità: la Tua parola è verità’ (Giovanni 17:17).Arrendere la nostra vita a Dio e alla sua Parola è la condizione suprema per la santificazione pratica.

Per arrendersi completamente a Dio la persona deve separarsi così: ‘Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona’ (2 Timoteo 2:21).

La santificazione coinvolge l’intera persona: l’intelletto, le emozioni e la volontà: ‘Or il Dio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo’ (1 Tessalonicesi 5:23). Dunque la mente rinnovata è resa progressivamente sempre più retta e santa, all’immagine di Cristo. Le emozioni sono rese sante: ‘Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente’ (Romani 12:10). La volontà è arresa a quella di Dio: ‘Infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il Suo disegno benevolo’ (Filippesi 2:13). Per quanto riguarda il corpo, ecco come l’apostolo Paolo esorta i credenti: ‘Non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d’iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio’ (Romani 6:13).

La santificazione è per tutti coloro che compongono la Chiesa, la quale, come sposa di Cristo, è l’oggetto di quest’opera: ‘Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato Sé stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola’ (Efesini 5:25-26).

La santificazione determina una crescente vittoria sul peccato nella vita del credente. Occorre collaborare con Dio per mantenere il progresso spirituale, nel senso che dobbiamo dimorare in Cristo con ubbidienza e devozione. La santificazione non è un concetto ma un’esperienza pratica e vivente che riguarda la persona di Gesù Cristo e il nostro continuo rapporto con Lui. Solo rimanendo in comunione con Lui continuiamo a progredire nella santificazione.

Collaboriamo con Lui affinchè Cristo possa presentare la Chiesa al Padre in tutta la sua bellezza, ‘per farla comparire davanti a Sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile’ (Efesini 5:27).
Che il Signore ci aiuti.
Dio vi benedica.

Past. Samuele Pellerito