‘Nel timore dell’Eterno c’è una grande sicurezza, e i suoi figli avranno un luogo di rifugio’ (Proverbi 14:26).
Se domandate alla gente: ‘Qual’è la peggiore cosa che possa capitare ad una persona?’, vi sentirete dare molte risposte diverse.Qualcuno dice che la morte è la cosa peggiore, altri pensano che diventare ciechi o invalidi sia la cosa peggiore. Altri ancora considerano la povertà una condizione peggiore della morte.
Ma ecco cosa dice la Parola di Dio in proposito in Matteo 10:28: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna”, e poi ancora in Matteo 16:26: “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”. Dio ci dice che c’è qualcosa di peggiore della morte fisica ed anche che esiste qualcosa che vale più di ogni altra cosa. Dobbiamo conoscere ciò che ha veramente valore e ciò che non lo ha.
L’apostolo Paolo quando fu avvertito dal profeta Agabo che se si fosse recato a Gerusalemme sarebbe stato imprigionato, rispose ai credenti che lo invitavano a non recarsi in città: ‘Ma Paolo rispose: ‘Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Poiché io sono pronto non solo ad essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù’’ (Atti 21:13). In altre parole Paolo disse: ‘Non importa ciò che capita a me, ma importa ciò che capita al nome di Gesù!’
Il segreto della vera sicurezza è quello di avere la vita eterna: ‘Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo’ (Giovanni 17:3). La vita eterna può anche essere concepita in termini di tempo, ma essa è essenzialmente conoscere Dio ed il Suo Figliuolo. Esistere eternamente non è una cosa desiderabile se il tenore di vita non è buono! Chi conosce Dio ha vita eterna, e chi ha vita eterna è al sicuro. Ma attenzione: chi volta le spalle a Dio e si rifiuta di conoscerLo, perde la sicurezza che Egli ha promesso.
La cosa peggiore che potrebbe capitare ad una persona, ma specialmente ad un credente è quella di ritornare ad essere separato da Dio. Se la malattia ci avvicina a Dio, allora essa non è un male. Se la povertà ci insegna ad avere più fiducia in Dio, allora la povertà non è un male. Se un incidente ci scuote da una vita superficiale e ci aiuta ad essere più consacrati a Dio, allora anche quell’incidente non deve essere visto come un male. Come credenti abbiamo bisogno di essere liberati da tutti i mali che ci separano dal Signore. Se alcuni piaceri ci separano dal Signore sono un male. Se la buona salute ci fa dimenticare Dio, allora perfino una cosa così naturale e desiderabile come la salute, diventa un male!
L’apostolo Paolo ha patito tante tribolazioni, ha fatto naufragio ben tre volte; è stato processato; è stato in carcere. Eppure non si è mai lamentato con Dio e neppure ha preteso la liberazione da tutte queste cose. Le ha accettate come logica conseguenza del suo vivere per Cristo. ‘Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno’ (Filippesi 1:21). L’apostolo Paolo conosceva il segreto della vera sicurezza: sapeva di avere la vita eterna e sapeva anche che niente e nessuno gliela poteva togliere! Il suo desiderio era quello di poter ‘conoscere lui, Cristo, la potenza della Sua risurrezione e la comunione delle Sue sofferenze’ (Filippesi 3:10). Paolo era al sicuro perché conosceva Gesù Cristo.
Coloro che danno la priorità al regno di Dio scoprono che una vita di preghiera dona sicurezza. Coloro che danno la priorità al regno di Dio, sopravvivono ai dardi infuocati del maligno e un giorno saranno proclamati vincitori da Dio.
Concludo con l’affermazione dell’apostolo Paolo in Filippesi 3:1: ‘Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi’.
Il Signore vi benedica.
Pastore Samuele Pellerito