“Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!” (Colossesi 3:23-24).
Partecipare attivamente al ministero della Chiesa genera una vera soddisfazione. Gesù disse di provare appagamento nel fare la volontà del Padre Suo. Il credente che serve il Signore è in armonia con sé stesso, il suo prossimo e Dio. Questo genera un senso di soddisfazione spirituale.
Coloro che s’impegnano e si adoperano per il buon andamento della società, lo fanno con un senso di dedizione, trovando soddisfazione nel loro impegno. Questo genere di realizzazione svanisce presto.
La soddisfazione che viene dal servire Dio ha un valore eterno. Un’anima portata a Cristo durerà per sempre. Le necessità più profonde dell’uomo possono essere soddisfatti solo in modo spirituale. In II Corinzi 4:18 leggiamo
“Mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne”.
La soddisfazione spirituale è un risultato eterno del servizio a Dio.
L’apostolo Paolo esprime la sua soddisfazione verso la fine del suo ministerio, con queste parole:
“Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” (II Timoteo 4:7-8).
C’è grande gioia nel servire Gesù. I credenti hanno molte ragioni per rallegrarsi ed esprimere gioia e soddisfazione.
Proviamo grande appagamento quando vediamo il frutto delle nostro servizio nel Signore. Avete mai portato una persona a Cristo? Se si, ricordate la gioia e la soddisfazione che avete provato? La Bibbia dice che anche gli angeli provano gioia e soddisfazione quando un peccatore si ravvede
“V’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10).
A volte il nostro servizio non può sembrare legato alla salvezza delle anime. A volte non vediamo i risultati dei nostri sforzi. Ma quando serviamo Dio nel posto e nella chiesa in cui ci ha messo, possiamo provare gioia e soddisfazione insieme al corpo di Cristo.
“Chi si separa dagli altri cerca la sua propria soddisfazione, e si irrita contro tutto ciò che è giusto” (Proverbi 18:1).
Molti credenti che hanno messo a disposizione energie, talenti, doni e fondi, si sono rallegrati e hanno provato una grande soddisfazione per aver contribuito al premio per la raccolta.
“Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmo 126:5-6).
Attraverso il servizio della chiesa, vite vengono trasformate. Queste vite diventano testimonianze viventi della potenza dell’Evangelo. La chiesa delle origini crebbe così. Dopo essere stati battezzati nello Spirito Santo, quei credenti cominciarono a servire e ad evangelizzare ed altri si aggiunsero alla chiesa.Quando una comunità ubbidisce al mandato di Cristo Gesù, i credenti diventano servitori fedeli del Signore e agiscono come membri responsabili vivendo con una grande soddisfazione in fondo nel proprio cuore.
La mia speranza è che si sviluppi in ognuno uno spirito di servizio partecipando sempre di più alle attività della chiesa, provando insieme la più grande soddisfazione per aver amato e servito il Signore
“Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione” (II Timoteo 4:8).
Dio vi benedica.
Past. Samuele Pellerito